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Nel programma realizzato dal Comune di Pistoia per la celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’evento centrale è previsto giovedì 24 novembre quando per tutta la giornata, a partire dalle 9.30 nell’auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio, si terrà il convegno “Violenza di genere, violenze intrafamiliari: questioni aperte“, organizzato dalla Società della Salute Pistoiese in collaborazione con Prefettura, Provincia, Comune, Tribunale, Procura della Repubblica di Pistoia, Questura e Ordine degli Avvocati.
Nell’occasione nella biblioteca di via Pertini saranno esposte due recenti opere di altrettanti importanti artisti pistoiesi quali Donne, Vita, Libertà di Rossella Baldecchi, che ha messo a disposizione l’opera anche come immagine portante della comunicazione dell’evento, e Violenza-e di Luigi Petracchi.
L’opera di Petracchi, alta 180 centimetri, è una installazione a tecnica mista su polimateriali e specchio con luce e «si riferisce – dice l’artista - in particolar modo alle varie tipologie di violenza che subisce la donna: violenze fisiche, violenze psicologiche, spesso nell'impossibilità di reagire, violenze mascherate da abbracci e parole d'amore di spiriti deboli e vili… Ma attraverso lo specchio, la cui luce evoca un' approfondito esame introspettivo, riflette chiunque e qualsivoglia forma di violenza.»
Donne, Vita, Libertà di Rossella Baldecchi è invece un olio su tela che conferma la consueta sensibilità dell’artista pistoiese per le tematiche del femminile, soggetto assolutamente centrale della sua produzione e al quale, nella ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne di un anno fa, fu dedicata l’esposizione “Rossella, le altre e noi. L’arte figurativa come impegno” nelle Sale Affrescate di Palazzo di Giano. Stavolta l’artista ha dipinto una donna di spalle, con metà dei capelli tagliati e la parola libertà, in inglese, incisa a sangue sulla schiena. Sul capo, una delle immancabili farfalle di Rossella, eterno e delicato simbolo di speranza e rinascita. L’opera è dedicata alle donne iraniane.